La notte ha un profumo. Un profumo particolare, inconfondibile, come quello di una donna. Appartiene solo a lei, alla notte intendo, e per coglierlo abbasso il finestrino ai novanta all’ora e spingo fuori la testa. Gli occhi mi lacrimano e annuso l’aria come un segugio.
Non mi chiedere di cosa sappia o di descriverlo. È impossibile. È il profumo della notte. Punto. È come se mi chiedessi di descrivere il rosso. Il rosso è… rosso, semplicemente rosso. Niente di più, niente di meno. E così il profumo della notte è il profumo della notte. Niente di più, niente di meno. Se vuoi conoscerlo, amico, apri quella finestra, ficca il naso fuori e inspira, inspira profondamente e trattieni l’aria. Fallo più volte, fino a quando sei sicuro di poterlo riconoscere, questo profumo. Memorizzalo e poi, quando domani mattina ti alzi, ripeti l’operazione. Poi dimmi se è la stessa cosa, se è la stessa aria, la stessa sensazione. Non lo è. Non lo è perché la notte diffonde il coraggio di liberare l’oscura parte di noi. E questa, libera, impregna l’aria della sua essenza, del suo profumo, inconfondibile…
il profumo dell’Anima.
Leggi le puntate precedenti di Jonh McWall: 1
Emanuele Properzi
25 febbraio 2012
Eh eh .. le notti non prufumano ma puzzano, perché di solito ammucchiano la “gentaglia” che di giorno non fa altro che aspettarle, le notti… vecchio John McWall, diventerai famoso sporco tassista di quattro soldi…
Gianluca Antoni
26 febbraio 2012
Qui ti sbagli, amico. Il giorno puzza. Puzza si smog, di sudore, di gente indaffarata che corre corre e non sa bene verso cosa, dimentica di se stessa… gente che solo verso sera si ferma, ed entra in contatto con la propria essenza… solo versa sera, quando le ombre avvolgono tutto.
Stammi bene!
John McWall
Emanuele Properzi
11 marzo 2012
Sei la solita vecchia canaglia John!